Leggere la bolletta del gas non è così complicato. Tuttavia, non è neanche facilissimo. Ad ogni modo, per riuscire a capirne ogni parte, è necessario conoscere i dati presenti su di essa e le relative caratteristiche. A questo proposito oggi parliamo di consumi rilevati e consumi stimati.
Consumi rilevati: cosa sono esattamente?
Quando in bolletta si trovano i consumi rilevati, è utile sapere che il dato indicato si concretizza nell’effettiva quantità di metri cubi di gas (smc) consumati. Il consumo riguarda un determinato periodo di tempo. Quest’ultimo è quello che intercorre tra la penultima e l’ultima lettura del contatore, la cui data di inizio e di fine sono indicati all’interno della bolletta del gas. La lettura può essere eseguita dall’utente (autolettura) o dalla società fornitrice. Grazie ai contatori più moderni il fornitore può eseguire la lettura anche da remoto.
I consumi stimati: definizione e calcolo
Proprio come dice il nome, i consumi stimati sono il risultato di una stima. Non sono reali ma vengono calcolati considerando la quantità di metri cubi di gas consumati in passato durante lo stesso periodo dell’anno. Quando il cliente è nuovo, e quindi la società fornitrice non ha uno storico a disposizione, il calcolo viene effettuato considerando i dati forniti al momento della sottoscrizione del contratto. Tra questi dati troviamo, ad esempio, il consumo annuo precedente.
Cosa succede se la stima presente nella bolletta del gas è più alta o più bassa dei consumi effettivi?
Dopo aver ricevuto o fatto la lettura, la società fornitrice si occuperà di effettuare un conguaglio. Perciò, in caso di consumi stimati superiori a quelli reali, verrà scalata la differenza dall’importo della nuova fattura. Se, viceversa, i consumi stimati sono più bassi rispetto a quelli effettivi, la differenza non pagata verrà aggiunta nell’ultima bolletta del gas.